New York City

Centinaia di donne indistinguibili l’una dall’altra accerchiano gli Young X-Men, ed il loro numero sembra aumentare ad ogni secondo.

Surge scaglia una scarica elettrica in aria, e le nuvole create da Cloud-9 ne ridistribuiscono la potenza in una vera e propria tempesta elettrica; un campo telecinetico sollevato da Satiro impedisce alla folla di cloni di attaccare il gruppo.

-Okay, ci serve un piano; tenerle ferme sta diventando sempre più difficile – ammette Satiro.

-Problemi a tenere a freno la folla di ammiratrici, Julian? So come ti senti – sorride Rockslide, ma visto che la sua faccia è fatta di roccia non è semplice capirlo.

-Hai idea di quante siano!? – replica il telecineta.

-Duemila e quarantotto, e tra poco più di due minuti secondi saranno il doppio – spiega Amadeus Cho.

-A parte la duplicazione non hanno super-poteri, giusto? Potrei trasformarmi in una specie di grossa gabbia per imprigionarle, e Dust potrebbe trasformarsi in una tempesta di sabbia per togliergli l’aria – suggerisce Mercury.

-O potrei caricare a testa bassa e tirare pugni a destra e a manca! Basta che poi non lo diciate in giro, non voglio passare per il tipo che picchia le donne – propone Rockslide.

-Non avete capito: queste non sono donne, sono colture batteriche in forma umana. Non hanno bisogno di respirare, non provano dolore, e qualsiasi tentativo di danneggiarle le farà solo raddoppiare. E tra poche ore ce ne saranno milioni! – si preoccupa Amadeus.

-Quindi non sono esseri viventi? – chiede Wither.

-Ma mi ascoltate quando parlo? Sono batteri in forma umana – replica Amadeus.

-So io cosa fare; Satiro, fammi uscire dal campo telecinetico e poi proteggi tutti quanti gli altri.

-Assolutamente no, Wither: troveremo un altro modo – protesta Surge.

-Una volta fuori sarai il loro unico bersaglio, ti uccideranno di sicuro – gli ricorda Dust.

All’esterno del campo, le donne raddoppiano il proprio numero. Satiro fa un passo indietro, faticando anche solo per restare in piedi, mentre una goccia di sangue gli esce dal naso. Il campo si stringe ancora di più attorno agli Young X-Men, che devono stringersi tra di loro per risparmiare spazio.

-Sono solo io, o la situazione sta diventando un po’ troppo intima qui dentro? – chiede Mercury.

-Non posso mantenere il campo a lungo con questa pressione; cerca di non farti ammazzare, Ford – reagisce a denti stretti Satiro, aprendo una falla nel campo e spingendo mentalmente Wither al di fuori.

-Satiro! Ti avevo detto di non farlo! – protesta Surge.

-Devo essermi distratto – mente Julian Keller.

 

Non appena si accorgono che Kevin Ford è uscito allo scoperto, le donne smettono di colpire il campo telecinetico e si dirigono verso di lui. Kevin si toglie uno dei guanti di pelle, afferrando per il polso la prima donna che cerca di colpirlo.

O meglio, tenta di afferrarlo: non appena la sua pelle sfiora solamente il costume organico dell’essere artificiale, la donna si riduce ad una poltiglia verdastra sul terreno.

Tutte le altre copie restano ferme per qualche secondo, insicure su come reagire. Kevin approfitta di quei pochi istanti per assaporare ciò che ha provato: un brivido di piacere che ha attraversato tutto il suo corpo.

Una strana energia invisibile sta danzando attorno alle dita della sua mano, impaziente di essere rilasciata. E quando più di duemila donne furiose si dirigono verso di lui con l’intenzione di vendicare la propria sorella, Kevin si lascia andare.

Il suo corpo produce più energia di quanto abbia mai fatto, spargendola nell’area circostante e distruggendo tutti i legami molecolari organici sulla propria strada.

Duemila e quarantasette donne si sciolgono in un batter d’occhio, senza produrre nemmeno un suono.

Satiro abbassa il campo telecinetico, e Rockslide lo afferra prima che crolli a terra.

-Kevin...che cosa hai fatto? – chiede Cloud-9, guardando l’area deserta che fino a pochissimo tempo prima era gremita di assalitrici.

Wither si volta verso di lei; il suo sorriso ed i suoi occhi spalancati le fanno scendere un brivido lungo la schiena.

-Le ho uccise tutte. Ed è stato bellissimo.

 

 

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#3

Marvel IT Presenta

Fiducia

Fabio Furlanetto

 

testi

 

rossointoccabile 

 

supervisione

 

Carlo Monni  

 

supervisore capo

 

Mr. T 

 

Presidente

 

Con:

Jamie Madrox (Uomo Multiplo)

Noriko Ashida (Surge)

Guido Carosella (Forzuto)

Cessily Kincaid (Mercury)

Theresa Rourke Cassidy (Siryn)

Abigail Boylen (Cloud-9)

Jamie Madrox (Uomo Multiplo)

Sooraya Qadir (Dust)

Jamie Madrox (Uomo Multiplo)

Julian Keller (Satiro)

Jamie Madrox (Uomo Multiplo)

Santo Vaccarro (Rockslide)

Kevin Ford (Wither)

Amadeus Cho

 

Due giorni dopo

Xavier Institute for Higher Learning

Sooraya Qadir cammina per i corridoi della scuola, ormai abituata alle occhiate lanciate dagli studenti quando chiacchierano alle sue spalle. Perché continua a portare il velo e a coprirsi da capo a piedi? Cos’ha da nascondere? Perché se ne sta sempre in disparte e in silenzio?

Sooraya raggiunge la propria destinazione, bussando delicatamente alla porta a cui è stato appeso un cartello dalla scritta “Non entrare: genio al lavoro”.

-Amadeus? Sei lì dentro?

-Vai via, non ho ancora finito – risponde una voce all’interno.

-Finito cosa? Credevo che il signor Madrox ti avesse proibito di fare altri esperimenti – replica Sooraya, avvicinando un orecchio alla porta per sentire meglio: dall’altra parte provengono strani suoni che non riesce ad identificare.

-Credevo avesse anche convinto gli altri studenti che sono una cattiva influenza. Dai, torna dai tuoi amici, non vorrai rompere la quarantena e farti contagiare dal morbo dell’homo sapiens sapiens.

Sooraya sospira e scuote la testa: non credeva veramente di riuscire a farlo rinsavire solo a parole. Chiude gli occhi e si concentra: il suo corpo ed il niqab di molecole instabili si trasformano in un vortice di sabbia.

 

All’interno della sua stanza, Amadeus Cho solleva gli occhiali scuri che proteggono i suoi occhi e si asciuga il sudore dalla fronte, spegnendo la saldatrice tascabile.

Voltandosi, può vedere la sabbia entrare da sotto la porta, per poi sollevarsi lentamente in aria e formare una piccola nube di sabbia che rotea su se stessa.

Dust riprende la propria forma, apparentemente ancora più sorpresa di Amadeus da ciò che ha appena fatto.

-Wow. Credevo potessi solo diventare una tempesta di sabbia: quando hai imparato un trucco del genere?

-Adesso. Ad essere onesta, non ero sicura di poterlo fare senza abbattere la porta.

-Mi fa piacere che ti sia posta il problema. Chi ti manda, Madrox? Carosella? O tutta la classe ha votato per decidere a chi sarebbe toccato parlare con me, e tu hai perso?

-Sono qui perché non mi piace vedere altre persone essere messe in disparte senza una buona ragione. E per dirti di smetterla di comportarti da stupido.

-Non ho tempo per queste cose: ho del lavoro importante da completare – taglia corto Amadeus.

Sooraya si avvicina alla scrivania su cui sta lavorando il ragazzo, strappandogli dalle mani il congegno meccanico circolare a cui sta lavorando.

-Hey!

-Che cos’è questo?

-E’ un complicatissimo dispositivo elettronico che non potresti mai sperare anche solo di cominciare a comprendere, quindi dammelo subito! – scatta Amadeus, cercando di fermare Sooraya afferrandola per un braccio. Tutto ciò che ottiene è stringere tra le dita un pugno di sabbia.

-Prova a usare parole semplici – risponde Sooraya, il suo corpo ancora per metà sabbia mentre si rigira il dispositivo tra le dita.

-Okay, è un varistore positronico di fase. Contenta adesso?

-E’ pericoloso?

-Uhm...definisci “pericoloso”.

-Amadeus...

-D’accordo, parole ancora più semplici. Hai presente il “mare di Dirac”? No, certo che non ce l’hai presente. E’ un modello quantistico teorico del vuoto, un mare infinito di particelle di energia negativa. O così pensava Dirac: Reed Richards ha scoperto che il “mare” esiste realmente. Una riserva di energia elettrica vasta quanto l’intero universo.

-E questo congegno dovrebbe...estrarre quell’energia?

-Ovviamente no, è fisicamente impossibile sottrarre energia al mare di Dirac. Ma una volta attivato, qualsiasi corrente elettrica entri in contatto con il varistore verrebbe istantaneamente scaricata in quel mare.

-Sembra un’invenzione...interessante.

-Non hai capito niente di quello che ho detto, vero?

-Non ho capito perché stai usando i tuoi ultimi giorni alla Scuola a costruire questo, invece di cercare di recuperare la fiducia dei tuoi amici – risponde Sooraya, restituendo il dispositivo ad Amadeus.

-E’ quello che sto facendo, Dust. Sto per dimostrarvi che dovreste cominciare ad ascoltarmi.

 

La Stanza del Pericolo

Guido Carosella alias Forzuto entra nella stanza, e mille dispositivi alieni si accendono al suo passaggio. Satiro e Rockslide sono subito dietro di lui.

-Non sono troppo sicuro che sia una buona idea, Julian – ammette Guido.

-Signor Carosella, per favore...non posso allenarmi come si deve se non allenta un po’ i protocolli di sicurezza. Come faccio a potenziare la mia telecinesi se il programma impedisce alla Stanza di lanciarmi addosso qualsiasi cosa possa farmi veramente del male? – spiega Satiro.

-Non lo so, secondo me è ancora presto per passare oltre il livello “schiappa”.

-Molto divertente, Rockslide. Ricordami un po’ quanto sei stato utile tu nel fermare un’orda di cloni inferociti? – risponde Satiro.

-Da quanto mi hai raccontato, stavi respingendo duemila persone. Non ci sono molti telecineti della tua età capaci di fare di meglio – lo incoraggia Guido.

-Hey, perché non facciamo entrare uno di loro nella classe?

-Non stai aiutando, Rockslide – replica Guido – Cerca solo di non esagerare, Julian, ci vuole tempo per poter utilizzare i propri poteri al massimo. D’accordo, starò al gioco...ma solo perché Madrox è troppo occupato a riferire alle autorità la faccenda del serial killer di mutanti per farmi una testa così, quindi cercate di non farglielo sapere.

-“Serial killer di mutanti”? – ripete Satiro, come se gli avessero appena messo sotto il naso una sfida.

-Ah, signor Carosella, oggi abbiamo già avuto due lezioni con due Madrox diversi. Probabilmente solo uno dei suoi doppi sta lavorando a quel caso – suggerisce Rockslide.

-Giusto. Cavolo, non potevo trovarmi un amico con un potere un po’ più normale? Cercare di ricordarmi con quale Madrox ho parlato mi dà il mal di testa.

I due studenti si lanciano un’occhiata, come se volessero comunicare all’altro “ma la fa apposta o è davvero così?”.

-Allora, cominciamo. Ah-ehm. Computer, protocolli di sicurezza a livello gamma. Codice d’accesso: swordfish.

-Utente riconosciuto: Forzuto. Impostazioni aggiornate – risponde la voce elettronica femminile della Stanza del Pericolo.

-“Swordfish”? Ha veramente scelto swordfish come password? – chiede Satiro, incredulo.

-La password è sempre “swordfish”, è un classico!

-Se lo dice lei. Santo: prova a darmi un pugno, io lo fermerò telecineticamente.

-Ah, Julian, senza offesa, ma non è meglio cominciare con qualcosa di più semplice? Lo sai che potrei spaccarti la testa se ti colpissi in pieno – spiega Rockslide.

-Il trucco è cercare di colpire esattamente di fianco alla sua testa. Così – spiega Forzuto, sferrando un pugno qualche centimetro al di sopra la spalla di Satiro.

Il pugno si ferma a mezz’aria, colpendo un invisibile campo di forza la cui luce verdastra si muove per ridistribuire l’impatto.

-Forte, mi piace questo allenamento. Hey Julian, guarda questo: MEGATON SMASHER!

Rockslide colpisce il campo telecinetico con ancora più forza rispetto al suo insegnante, ottenendo lo stesso risultato: Satiro riesce a fermarlo senza troppi problemi, ma guarda l’amico con un’espressione incredula.

-Cosa accidenti era?

-Uhm, quello era uno dei miei pugni migliori.

-No, perché hai gridato quella cosa prima di provare a colpirmi?

-Che c’è, non ti piace il megaton smasher?

-Perché diavolo dovresti urlarlo prima di dare un pugno a qualcuno?

-Fa un certo effetto, ma non vuol dire niente – sottolinea Forzuto.

-Non è questo il punto. Fa molto più figo urlare il nome della mossa speciale prima di attaccare! Guarda: STONE CRUSHER!

Questa volta Rockslide cerca di colpire Satiro da entrambi i lati, come se volesse schiacciargli la testa. Il ragazzo blocca telecineticamente le mani dell’amico, scuotendo la testa.

-Santo, è la cosa più stupida che abbia mai sentito. Cosa credi, di essere in un fumetto?

-Giusto, cercate di essere un po’ più realistici mentre vi allenate a fare i super-eroi dentro un simulatore alieno – commenta Forzuto.

 

Nel cortile della Scuola

Quattro ragazze stanno chiacchierando allegramente, anche se a prima vista nessuna di loro può essere definita “normale”. Una di loro siede su una nuvola, un’altra ha la pelle d’argento, un’altra ancora è sdraiata su un campo di forza rosso che ne avvolge parzialmente il corpo, e l’ultima sta faticando a sfogliare la rivista che ha in mano per colpa degli ingombranti guanti metallici.

-Dio, quanto odio questi affari – si lamenta Noriko Ashida alias Surge.

-Aspetta, ti do una mano – si offre Cessily Kincaid alias Mercury, allungando una mano per aiutare la compagna di classe.

-Posso farcela da sola – risponde bruscamente Noriko, e per un secondo i suoi occhi sono illuminati da una scarica elettrica.

-Wow, qualcuna è scesa dal lato sbagliato del letto stamattina – commenta Hisako Ichiki alias Corazza.

-Ma devi indossare i guanti anche quando non stai usando i tuoi poteri? – chiede Abigail Boylem alias Cloud-9.

-Se non voglio che mi sfugga una scarica elettrica da un momento all’altro, sì. Possiamo per favore cambiare argomento?

-Potreste raccontarmi dell’avventura della vostra classe di due giorni fa – propone Corazza.

-Hisako, ti ho già detto che è una faccenda serie e non un pettegolezzo da spargere in giro. Per quel che ne sappiamo, il doppio malvagio del professor Madrox e quel tizio, Mentallo, potrebbero far parte di qualcosa di molto più grosso di quanto non ci abbiano fatto credere finora.

-Sì, la nuova Confraternita dei Mutanti Malvagi: un clone malvagio, un cattivo di serie zeta che nessuno ha mai sentito nominare, ed una ragazzina di dodici anni. Scoprire la loro base segreta sarà il nostro lasciapassare per entrare negli X-Men – commenta sarcasticamente Mercury.

-Hey, quel Mentallo faceva davvero paura: è riuscito a controllarci telepaticamente. Ed aveva una pistola – ricorda Cloud-9.

Le altre ragazze la fissano con disapprovazione.

-Che c’è? Può non essere impressionante come un vero super-potere, ma poteva uccidermi!

-Con una pistola, sì certo – la schernisce Corazza – Avrebbe dovuto provarci con me: non gli sarebbe bastato un cannone per fare un graffio alla mia armatura.

-Contro di me non avrebbe nemmeno fatto in tempo a premere il grilletto – rincara la dose Surge.

-Ragazze, questa non è una gara. Sono sicura che anche Abigail sarebbe riuscita a fermarlo da sola; giusto, Abby? – interviene Mercury.

C’è una pausa fin troppo lunga, fino a quando Cloud-9 non cambia argomento.

-Allora, come vanno le cose con la nuova compagna di stanza?

-E’ vero, tu sei finita in stanza con Dust. Ma ci dorme anche, con quel burqa? – chiede Corazza.

-Si chiama Sooraya, e non è un burqa...anche se non mi ricordo più come mi ha detto che si chiama quella cosa che indossa.

-Chissà come fa, io muoio dal caldo solo a guardarla – commenta Cloud-9.

-Lasciatela stare, forse deve coprirsi per colpa della sua mutazione. Che ne so, forse non può esporre la pelle alla luce del sole senza perdere i suoi poteri o un qualcosa del genere – ipotizza Surge.

-Sì, che aspetto ha sotto quel velo? Insomma, a noi puoi dirlo: non è solo dai maschi che non può farsi vedere? – incalza Corazza.

Tutte e tre le ragazze si ritrovano a fissare Mercury, che alza le mani e fa un passo indietro rispondendo:

-Eh no, non anche voi! Me l’avranno già chiesto tutti i ragazzi della scuola. Se vuole continuare a portare il velo, dobbiamo rispettare la sua decisione: diavolo, stiamo studiando per diventare super-eroi! Dovrebbe essere facile capire il concetto di non voler mostrare agli altri la propria vera identità.

-Ma siamo tutti mutanti, qui: non abbiamo nulla da nascondere tra di noi – continua Corazza.

-Uhm, sembra che qualcun altro non abbia più voglia di nascondersi – replica Cloud-9, indicando Dust ed Amadeus Cho che stanno camminando nella loro direzione.

 

Il coreano-americano precede l’amica, rigirandosi un congegno metallico tra le mani e mordendosi un labbro prima di parlare:

-Ragazze, potete lasciarci soli per un minuto? Vorrei parlare con Noriko.

-Scherzi, vero? – risponde Corazza, lanciando un’occhiata divertita a Surge che sembra pronta a scagliare un fulmine sull’ex compagno di classe.

-Nessun problema; andiamo a farci un giro, Isako – interviene invece Cloud-9, costringendo l’amica a salire sulla nuvola ed alzandosi in volo.

Surge incrocia le braccia, calma ma furiosa.

-Non ho niente da dirti, Cho.

-Credo che dovresti ascoltarlo, Noriko – risponde Dust – Amadeus è sinceramente dispiaciuto per come si è comportato e vuole chiederti scusa.

-Guarda che posso parlare per me stesso. Nori, mi dispiace aver dovuto mentire per poter entrare alla scuola; credo ancora che gli insegnanti si meritassero una lezione, ma mi rendo conto che vi siate sentiti traditi. Ricordi quando ho promesso di costruirti un paio di guanti meno ingombranti?

-Credevo fosse solo una scusa per fare colpo, non credevo ci avresti veramente lavorato – si sorprende Surge. Vorrebbe essere furiosa con Amadeus, ma questa conversazione sta prendendo una piega del tutto inaspettata.

-No, avevo già...aspetta, questo vuol dire che ho comunque fatto colpo?

-Forse dovresti parlarle della tua invenzione, Amadeus – suggerisce Dust.

-Ci stavo arrivando. Questo è un varistore positronico di fase – spiega Amadeus, mostrando a Surge il collare e separandolo in due semicerchi identici.

-Carino – mente sarcasticamente Surge – Ma a che serve?

-Una volta attivato, non avrai più bisogno dei guanti per controllare il tuo potere.

 

Un anonimo hotel in New Jersey

Il Predatore appoggia la valigia sul letto, ed il suo unico pensiero è di avere nuovamente una casa...o la cosa più vicina, al momento.

Ora che ha divorato la mano del doppio di Madrox, la fame non tornerà per alcuni giorni. Ma quando lo farà, ora che non può più tornare a cibarsi dei resti delle vittime precedenti, non avrà scelta: dovrà tornare a cacciare.

Il telefono della stanza squilla. Il Predatore non è preoccupato: solo il personale dell’hotel può sapere che si trova lì, dato che si è teleportato in città da meno di un’ora.

-Pronto?

-Io so sempre dove sei – risponde una voce femminile, molto giovanile. Probabilmente è solo una ragazzina. Il Predatore conosce benissimo quella voce.

-Ancora tu? Come facevi a sapere che sarei stato qui? Fino a poco fa non ne avevo idea neanche io.

-Ti ho già detto che so molte cose. Credi che non ti troverà mai nessuno, vero? Ho già detto che cosa sei ai Guardiani, e non ci vorrà molto tempo prima che anche gli X-Men ci arrivino.

-E che cosa sarei, secondo te?

-Il dito medio di Dio mostrato ai mutanti.

-Non credo proprio che tu sia una mutante, o non saresti riuscita a rintracciarmi...qualunque sia il potere che stai usando. Dovresti già aver capito che i poteri mutanti non funzionano contro di me.

-Bene, perché non ho bisogno di poteri mutanti. Sono l’altro dito medio di Dio.

La linea si interrompe, ed il Predatore riaggancia il telefono. E se la ragazzina fosse veramente una mutante? Forse dovrebbe esserle molto vicino per neutralizzare il suo potere.

Un paio di giorni sono troppo pochi per una caccia vera e propria, ma la ragazzina ha parlato degli X-Men...forse alla Scuola Xavier troverà le risposte che cerca, insieme ad un’ampia scelta di mutanti.

 

Xavier Institute for Higher Learning

Kevin Ford alias Wither siede nell’ufficio del professor Madrox, resistendo all’impulso di dondolarsi sulla sedia. Miss Cassidy lo sta osservando con sguardo di disapprovazione, mentre Madrox cammina incessantemente spiegando:

-Sono sempre stato io quello che veniva mandato nell’ufficio del direttore, Kevin, quindi non preoccuparti: non ho intenzione di punirti in alcun modo.

-Ho distrutto un’orda di cloni assassini, salvando la vita ai miei compagni di classe. Non capisco perché voleva vedermi, professor Madrox.

-Ognuno di quei cloni era un essere vivente, Kevin; avreste dovuto cercare un modo per fermarli senza ucciderli. Il tuo potere è incredibilmente pericoloso, ed uno dei nostri doveri è insegnarti ad usarlo in modo responsabile – spiega miss Cassidy.

-Professoressa, parlando seriamente...il mio tocco uccide. Non c’è modo “responsabile” di usarlo. I miei compagni sono corsi ad aiutarmi, cosa che nessuno ha mai fatto per me, ed io ho solo cercato di salvare la loro in cambio.

-Non è questo il punto, Kevin.

-Sì, lo è – interrompe Madrox – Kevin, ritorneremo sulla questione; hai ragione, discuteremo per trovare un modo più efficace per aiutarti a controllare il tuo potere. Puoi andare adesso, ci rivediamo a lezione.

-Grazie, prof. Miss Cassidy – saluta Kevin con un cenno della testa, prima di uscire dall’ufficio.

Theresa Cassidy alias Syrin si avvicina a Madrox, appoggiando le mani sui fianchi.

-Se non temessi di creare un duplicato, adesso ti prenderei a schiaffi.

-Che c’è? Che ho fatto? – chiede Madrox.

-Gli hai appena dimostrato che può farla franca se uccide delle persone per quello che lui crede un motivo valido. Cosa gli impedirà di usare il tocco mortale sugli Amici dell’Umanità, se mai dovessero minacciare i suoi amici?

-Whoa, non stiamo correndo un po’ troppo con la fantasia? Theresa, quel ragazzo ha uno dei poteri più letali che conosciamo. Quel potere fa parte del suo essere, non può rinchiuderlo per sempre. Ha appena capito di avere degli amici e di non essere solo al mondo, l’ultima cosa che dobbiamo fare è fargli credere che siamo suoi nemici. Abbiamo cose molto più importanti tra le mani.

-Giusto: nessuna novità sulle analisi genetiche del sangue del serial killer?

-Quale serial killer? – chiede Surge.

Madrox si volta di scatto: Kevin non ha chiuso del tutto la porta, e Surge sta entrando nell’ufficio insieme ad Amadeus Cho.

-Niente che vi interessi; posso fare qualcosa per voi? – cerca di cambiare argomento Madrox.

-Professore, credo che dovrebbe ascoltare quello che Amadeus ha da dirle. Non gli perdono il fatto di averci mentito più di quanto non abbia fatto lei, ma credo sarebbe nell’interesse della mia classe e dell’intero istituto ascoltare le sue idee – risponde Surge.

-Credo di aver capito come rintracciare il suo doppio malvagio, e che questo dispositivo possa risolvere tutti i problemi di Noriko – spiega Amadeus, mostrando il congegno che ha in mano.

 

Due ore dopo

All’interno della grande sala circolare che ospita una delle interfacce di Cerebro, Madrox sta osservando il lavoro di Amadeus.

L’Uomo Multiplo non apprezza né l’atteggiamento del ragazzo né è molto fiero dell’avergli lasciato tutta questa libertà, ma deve ammettere una cosa: poter contare sulla settima persona più intelligente del pianeta si sta rivelando vantaggioso.

-Non dirmi che hai già modificato Cerebro per trovare i miei doppi.

-Cosa? No, quello l’ho finito mezz’ora fa – taglia corto Amadeus, continuando a digitare qualcosa sul computer portatile appoggiato sulla pila di cavi estratti a forza da Cerebro ed incrociati apparentemente a caso.

-E funzionerà su qualsiasi mutante?

-No, ogni mente mutante è assolutamente unica come ogni altra mente umana, e solo un telepate di primo livello può usare Cerebro per rintracciarlo. Ma in giro per il pianeta ci sono decine, forse centinaia di altri Madrox; ho riconfigurato i parametri di ricerca per approfittare dell’effetto di risonanza psionico. Anche un non telepate potrebbe usare Cerebro per trovare i Madrox, adesso.

-Ottimo lavoro, ma se hai già finito, su cosa...

-Mentre riprogrammavo Cerebro e completavo le simulazioni sul varistore, ho analizzato il DNA del nostro serial killer. La buona notizia è che non è un mutante; la cattiva notizia è che il suo DNA è enormemente più complesso, ed incredibilmente più adattabile di qualsiasi essere umano.

-E perché sarebbe una cattiva notizia?

-Perché contiene tracce di altri DNA mutanti. Se la mia teoria è esatta, il codice genetico del killer è talmente instabile da aver bisogno della continua assimilazione di nuovo DNA mutante.

-Hai anche una teoria, adesso? – chiede Madrox, scuotendo la testa – Amadeus, se te lo dico io è preoccupante: gestiamo un problema alla volta.

-Lei non capisce: probabilmente stiamo parlando del primo esemplare di una nuova forma di vita, una sorta di homo superior predator.

 

Al di fuori delle porte d’ingresso di Cerebro, l’intera Classe Beta si è radunata attorno a Surge. Lei si sta rigirando tra le mani il dispositivo costruito da Amadeus Cho da almeno un’ora.

-Non sono sicura che sia il caso di provarlo, Noriko; non è meglio farlo controllare da Forge, prima? – chiede Mercury.

-Per quanto ne sappiamo potrebbe essere un sistema di controllo mentale. Ricordiamoci che Amadeus ci ha già mentito, in passato – ricorda Satiro.

-Credo che dovremmo dargli una possibilità di rimediare ai propri errori, invece di metterlo in disparte – replica Dust.

-Uhm, ma cos’è che farebbe quell’affare esattamente? – chiede Rockslide.

-Dovrebbe tenere sotto controllo i miei poteri elettrici al posto dei guanti – spiega Surge.

-Provalo. Cos’hai da perdere? Per male che vada, se non funziona puoi tornare ad usare i guanti – alza le spalle Wither.

Tutti gli occhi della classe sono puntati su Cloud-9, l’unica a non aver ancora espresso la propria opinione.

-Che c’è? Che ho fatto? – chiede la mutante.

-Tieni questi – risponde Surge, togliendosi i guanti e porgendoli a Cloud-9.

Abbastanza corrente elettrica da uccidere un essere umano attraversa le sue mani, mentre Surge apre il dispositivo. Poi fa un bel respiro, prima di chiuderlo attorno al collo.

C’è a malapena il tempo di sentire un “clic”, e l’elettricità attorno alle mani di Noriko svanisce.

-Hey, non c’è male. Avevate ragione: qual è il peggio che possa...

Surge si ferma metà frase, crollando a terra a peso morto. Nemmeno un secondo dopo, tutte le luci si spengono.

Nessuno degli Young X-Men lo sa ancora, dato che la loro prima preoccupazioni è assicurarsi che Surge sia ancora viva, ma non si sono spente solo le luci di quel corridoio: non c’è una sola lampadina funzionante in tutta la Scuola Xavier.

Né in tutta la Contea di Westchester.

 

CONTINUA !